Post più popolari

sabato 31 dicembre 2011

I TUNISINI SCOMPARSI E IL DIRITTO DI SAPERE DOVE SONO. ولادنا فين

UN APPELLO A L'ITALIA DEI VALORE

I GENITORE DEI TUNISINI SCOMPARSI HANNO IL DIRITTO
DI SAPERE DOVE SONO I LORO FIGLI


هوما فين هوما فين


ولاد الشعب المفقودين





FRA QUALCHE ORA LASCIAMO ALLE SPALLE UN ANNO PIENO DI SCONFITTE E DI  GLORIA
PIENO DI GIOA E DI SOFFERENZA , STIAMO PER LASCIARE L'ANNO 2011
MA IN QUESTO VIDEO HO CERCATO DI FARE LUCE SU UNA FACCENDA CHE RIMANE CON NOI NELLA NOSTRA COSCIENZA  ED E LA STORIA DEI TUNISINI SCOMPARSI.
LAID ADEL
عادل العيد
TUNISINO LIBERO( L'ARCA)
31/12/2011








mercoledì 28 dicembre 2011

TUNISINI SCOMPARSI: Tunisia-Italia, spariti centinaia di giovani migranti

Tunisia-Italia, spariti centinaia di giovani migranti


Alcuni potrebbero essere a Tripoli. Non si hanno notizie di centinaia di giovani tunisini che, nelle scorse settimane (prima dell'accordo tra Tunisi e Roma) hanno lasciato il loro Paese su barconi diretti in Italia.

PeaceReporter - I loro parenti hanno fatto ieri una manifestazione davanti al ministero degli Esteri tunisino per sollecitare l'intervento del governo al fine di chiarire la sorte dei giovani. In particolare, secondo quanto riferisce la Tunis Afrique Press (Tap), non si sa dove siano finiti i partecipanti a due "viaggi", partiti entrambi dalla zona di Sfax: il primo, il 14 marzo, con 40 giovani; il secondo, il 29 marzo, al quale avrebbero preso parte 80 ragazzi, tutti originari di Tunisi. Il ministero degli Esteri, citato dalla Tap, ha assicurato il proprio intervento (anche con le autorità italiane) per accertare dove siano ora i giovani.Un consistente gruppo dei quali, stando a quanto riferito da tunisini che risiedono a Tripoli, potrebbero trovarsi nella capitale libica.

LA FONTE


Presidio antirazzista


28 dicembre, Trapani: Presidio antirazzista davanti al CIE Serraino Vulpitta e Controinformazione Antirazzista


28 DICEMBRE 1999-2011

ORE 15
PRESIDIO ANTIRAZZISTA DAVANTI IL C.I.E. “SERRAINO VULPITTA”

ORE 18
CONTROINFORMAZIONE ANTIRAZZISTA AL CENTRO STORICO
(VIA TORREARSA ANGOLO CORSO VITTORIO EMANUELE)

Nonostante il trascorrere del tempo, l’anniversario della strage del Centro di Permanenza Temporanea “Serraino Vulpitta” in cui morirono sei immigrati in seguito a un tentativo di fuga, riveste ancora oggi un significato importantissimo.

Dopo la realizzazione del nuovo Centro di identificazione ed espulsione di contrada Milo, una struttura che può internare 204 persone, circondata da muri e grate di metallo, sembrava ragionevole sperare in una chiusura del vecchio e malandato “Serraino Vulpitta”, meno capiente e comunque impresentabile alla luce di tutto quello che è successo, e che continua a succedere, tra le sue mura.

Vedere il “Vulpitta” chiuso sarebbe stata una magrissima consolazione, avendo un nuovo maxilager alle porte della città, e invece il vecchio CIE è rimasto al suo posto. Adesso Trapani è la provincia italiana con la più alta concentrazione di strutture di internamento per immigrati, governative e non, basti pensare al CARA di Salina Grande che all’occorrenza, in più di un’occasione, è stato tramutato  in CIE. Un triste primato che, per alcuni mesi, è stato perfino consolidato dalla creazione di un ulteriore campo, la famigerata tendopoli di Kinisia.

Tutto questo dimostra quanto il business dell’immigrazione sia un lauto boccone che fa gola ai soliti noti, la Cooperativa Insieme e il Consorzio Connecting People, che detengono il monopolio sull’immigrazione a Trapani e nel resto del paese. Infatti, l’appalto per la gestione del nuovo centro di Milo ammonta a più di sei milioni di euro.

Nonostante le rassicurazioni prefettizie, nei lager di Trapani ci sono sempre frequenti atti di autolesionismo, tentativi di fuga, proteste drammatiche, repressione poliziesca, condizioni di vita insostenibili. E da quando il periodo di detenzione è stato allungato fino a un anno e mezzo, la situazione è diventata ancora più disperata.
La logica dell’internamento non è casuale. Ricordiamo ancora bene i fatti di Lampedusa di questa estate: gestione delirante dell’accoglienza, creazione a tavolino di una vera e propria emergenza umanitaria, allestimento delle tendopoli, deportazioni di massa, rivolte, scontri tra immigrati e italiani. Lo Stato ha giocato pericolosamente la carta dell’esasperazione, una moderna strategia della tensione per alimentare paure e pregiudizi e giustificare così i peggiori provvedimenti repressivi.

Un razzismo istituzionale che va avanti da anni, alimentato dalle dichiarazioni irresponsabili di molti politici che nei loro proclami hanno soffiato sul fuoco dell’intolleranza. Dopo aver seminato tanto odio, adesso se ne raccolgono i frutti come dimostrano i recenti fatti di cronaca: l’assalto razzista al campo rom di Torino che ha preso a pretesto l’accusa falsa di una ragazzina, e la strage fascista di ambulanti senegalesi a Firenze.

Il 28 dicembre rimane una data fortemente simbolica ed estremamente attuale. Perché è doveroso ricordare i morti del “Vulpitta” e tutte le persone che continuano a morire durante le traversate per raggiungere il nostro paese, anch’esse vittime del razzismo di stato. Perché è doveroso continuare a denunciare lo sfruttamento degli immigrati, il ricatto del permesso di soggiorno legato al contratto di lavoro, la ferocia dei governi sui soggetti più deboli. E perché è fondamentale, in questi tempi terribili, ribadire che la solidarietà tra gli individui e tra i popoli è il migliore antidoto per fare fronte alla repressione e al razzismo.

Per ricordare Rabah, Nashreddine, Jamel, Ramsi, Lofti, Nasim morti nel rogo del 1999 e tutti i migranti vittime delle frontiere e del razzismo di stato.

Per la chiusura del Centro di Identificazione ed Espulsione “Serraino Vulpitta” e del nuovo CIE di contrada Milo.

Per la chiusura di tutti i CIE, dei CARA, dei centri SPRAR e di tutti gli altri campi di internamento per immigrati.

Per l’abolizione delle leggi razziste.

Per l’eliminazione del legame obbligatorio tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno.

Per la libertà di movimento di tutte e tutti, in Italia e nel mondo.

Per la solidarietà e la giustizia sociale, contro il razzismo e la repressione.

Arci aMalaTesta
Circolo P.R.C. “Mauro Rostagno” 
Comitato “29 Dicembre”
Coordinamento per la Pace
Giovani Comuniste/i
Gruppo Anarchico “Andrea Salsedo”

TUNISINI SCOMPARSI: PRIMA PARTE LE CAUSE

TUNISINI SCOMPARSI: PRIMA PARTE LE CAUSE



Federazione Associazioni
Comunità Immigrati


QUI CERCHERÒ DI FARE LUCE SU LE CAUSE PRINCIPALE CHE ANNO CAUSATO LA TRAGEDIA DEI TUNISINI MAI TROVATI FIN' ORA. SONO DEI GIOVANI MANDATI E MANIPOLATI CON L'UNICO OBBIETTIVO E QUELLO DI COLPIRE LA RIVOLUZIONE  DELLA SUA PARTE LA PIÙ ACTIVE E  GIOVANILE .
PRIMA PARTE( VIDEO REALIZZATO DA LAID ADEL :TUNISINO LIBERO PER CONTO DI L'ARCA)






QUESTO VIDEO E RISERVATO IN CUI E VIETATA LA SUA DIFFUSIONE

martedì 27 dicembre 2011

Manifestazione per la Rivoluzione Tunisina a Palermo.wmv

Lampedusa, ripresi gli sbarchi AGTV 02-03-2011.wmv

TUNISINI SCOMPARSI

Portavoce dei famigliari dei Tunisini scomparsi
Documento riservato all‘associazione delle comunità immigrante
L ARCA

LA STORIA
Il 17 dicembre è il giorno che ha segnato l’inizio del cambiamento politico in tanti paesi Arabi. La nascita delle rivoluzioni popolari contro i regimi dittatoriali e contro ogni tipo di umiliazione. Cosi è cominciata la rivolta tunisina: un giovane, Muhammad Bouazizi, di 26 anni, laureato e disoccupato, si è dato fuoco a Sidi Bouzid (nella zona centro-occidentale del paese), come estremo gesto di protesta contro la polizia che gli aveva requisito la merce.
La solidarietà della popolazione tunisina a questo atto disperato di chi si vede negare il proprio futuro ha dato il via alle proteste che dalle zone centro meridionali del Paese hanno incendiato l’intera Tunisia. La protesta è stata un fiume in piena: abbiamo visto incendiati uffici governativi, sedi del partito di governo e stazioni di polizia, il 12 gennaio è stato dato alle fiamme anche il tribunale di Tozeur, e inoltre sono stati assaltati vari esercizi commerciali di proprietà della famiglia della first Lady, Leilah Trabelsi. Il movimento vede la partecipazione di vari ceti della società civile, disoccupati, militanti politici, attivisti per i diritti umani, studenti, professori (da poco una loro grande manifestazione all’università di Tunisi), avvocati, e aspetto importante, a partire dal 22 dicembre il sindacato è ufficialmente nel movimento, con una riunione nella sede di Bizerte, per esprimere solidarietà al movimento di Sidi Bouzid. La pressione sul sindacato (UGTT) è stata tale, che dopo alcuni tentennamenti ha proclamato vari scioperi generali in diverse città del Paese: Sfax, Kassirne e il 14 gennaio si è svolto uno sciopero generale a Tunisi di due ore, che si è diffuso in tutte le città e ha visto l’assassinio di 350  martiri; a ciò è seguita la caduta del dittatore e della sua famiglia, ma non di tutto il sistema politico corrotto. Si tratta di una rivolta giovanile senza leader e senza nessuna etichetta politica, un grido unitario contro ogni tipo di umiliazione e degrado sociale, la rivolta più pacifica nella storia delle rivoluzioni.
I RESIDUI DELLA MALA POLITICA E L’ANTI RIVOLUZIONE
Come già detto, la rivoluzione ha fatto cadere il simbolo del potere e la sua famiglia ma non il sistema politico; quest’ultimo, approfittando della mancanza di un leader, ha incoraggiato i giovani rivoluzionari a lasciare il paese, lasciando le coste Tunisine aperte e senza nessun controllo, nel tentativo di svuotare la rivolta delle sue risorse fondamentali.                     Il governo Berlusconi è stato partecipe di questo sporco piano dal quale è dipeso il massiccio flusso migratorio che da ogni  paese dell’Africa e soprattutto dalla Tunisia e dalla Libia, ha interessato l’Italia e soprattutto le coste siciliane. Di seguito ci concentreremo sul caso della Tunisia.
 LA TRAVERSATA DEI DISPERATI
Le statistiche riferiscono che più di 25000 tunisini hanno lasciato la Tunisia dopo la rivoluzione, di questi circa 22000 hanno beneficiato della concessione di un permesso di soggiorno temporaneo.
NOTA DEI QUOTIDIANI
L’ondata rivoluzionaria che ha attraversato una parte del Nord Africa, la venuta meno dell’accordo con Gheddafi in materia di immigrazione e l’instabilità politica della Tunisia dopo la rivoluzione di gennaio hanno messo in evidenza l’incapacità del governo Berlusconi di gestire il già previsto flusso di persone diretto verso Lampedusa, che con una superficie di 20 km² e una popolazione di cinque mila unità ha dovuto affrontare da sola l’arrivo, almeno fino ad oggi, di circa sei mila immigrati.
Vari sono stati i tentativi del governo Berlusconi di svuotare la rivoluzione dello spirito originario stringendo accordi con il regime transitorio finalizzati a offuscare le libere scelte dei cittadini.
L’isola agrigentina, infatti, è stata usata come “vittima sacrificale” dal ministro leghista Maroni, affinché questi, tra l’altro, potesse andare a Bruxelles a chiedere fondi per l’emergenza immigrazione e strumentalizzare la situazione rispetto al proprio elettorato facendo ben notare che l’emergenza umanitaria era volutamente tenuta a distanza dalle rive del Po. Tutto questo mentre si svolgevano i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e che unità!
Nel frattempo la condizione degli immigrati e dei residenti dell’isola di Lampedusa diventava assolutamente disumana. Infatti oltre al sovraffollamento, più che prevedibile, del Cda (centro di accoglienza) che a fronte di una capienza di circa novecento posti si è trovato a dover “ospitare” più di due mila persone, nell’isola incominciavano a comparire accampamenti di fortuna in cui, nonostante le condizioni infernali, ancora una volta i lavoratori venuti dal mare hanno dato una lezione di civiltà a tutta l’Europa.
La risposta dei lampedusani al flusso migratorio è stata del tutto solidale, soprattutto nel primo momento, al contrario del comportamento di quelle istituzioni che avrebbero dovuto rappresentarli. Lo Stato italiano affrontava l’emergenza portando nell’accampamento di fortuna il rimorchio di un tir, alto più di due metri e prima usato per la raccolta dei rifiuti, contenente un numero di pasti assolutamente inferiore rispetto al numero degli aventi bisogno. Inevitabile la calca e gli spintoni tra gli immigrati. Una simile gestione non faceva che acuire la loro disperazione e mostrava la vera faccia degli “aiuti” del capitalismo.
VITTIME DEL SOGNO PROIBITO
Secondo i dati di Fortress Europe, dal 1988 sono morte lungo le frontiere dell'Europa almeno 17.856 persone; di queste 2.049 soltanto dall'inizio del 2011. Di seguito si riportano i dati relativi alla Tunisia a cominciare dai più recenti:

Cadono in acqua durante la traversata verso Lampedusa, dispersi in mare 2 ragazzi tunisini.

Un peschereccio con 700 passeggeri a bordo si rovescia in mare durante le operazioni di soccorso al largo dell'isola di Kerkennah. Due morti e 270 dispersi.

23/05/11
Incendio doloso al campo profughi di Ras Jdayr, alla frontiera tra Tunisia e Libia, dove si trovano migliaia di sfollati fuggiti dalla guerra in Libia. Morti 4 eritrei.
11/05/11
Il governo tunisino ammette: durante il mese di aprile, sono stati ritrovati i corpi di 58 ragazzi tunisini annegati sulla rotta per Lampedusa. I ritrovamenti sono avvenuti lungo le spiagge di Skhira, Chaffar, Kerkennah, Gabes, Djerba e Mahdia.
10/05/11
Dispersa in mare nei pressi di Cap Zebib un'imbarcazione partita da Metline e diretta a Pantelleria con 17 ragazzi a bordo.

11/02/11
Collisione in mare al largo di Zarzis e sulla rotta per Lampedusa, tra un peschereccio con 120 passeggeri a bordo e la corvetta "Liberté 302" della marina militare tunisina. 5 morti e 30 dispersi in mare. I superstiti accusano la marina di averli speronati deliberatamente.

I cadaveri di 4 uomini sono stati trovati su un gommone finito alla deriva al largo di Sfax sulla rotta per Lampedusa.

Si rovescia in mare lungo le coste di Zarzis un'imbarcazione con 12 passeggeri che faceva da spola con la nave madre pronta a partire per Lampedusa. Un ragazzo è annegato e un altro è disperso in mare.

18/01/11
Naufragio a Metline, nel nord della Tunisia, sulla rotta per Pantelleria. Annegato un ragazzo.

DOVE SONO QUELLI CHE MANCANO ALL’APPELO?
Tra i giovani arrivati in Italia moltissimi mancano all’appello, in particolare non si ha più nessuna notizia di più di 150 persone tra quelle arrivate nei mesi di marzo e aprile. In allegato a questo documento ci sono dei video che confermano l’arrivo di alcuni di questi.
Quello che segue è l’appello che è stato diffuso da un gruppo di associazione che si stanno impegnando per fare luce sulla questione della scomparsa dei tunisini.
Prova a immaginare: tuo fratello o tuo figlio parte e non dà più notizie di sé dopo la sua partenza. Non è arrivato? Non lo sai, potrebbe essere stato arrestato nello stato di arrivo che non prevede che si possa arrivare semplicemente partendo e che per questo arresta quelli che arrivano mettendoli nei centri di detenzione o in prigione. Aspetti qualche giorno, guardi immagini alla televisione del luogo in cui potrebbe essere arrivato, per sperare di vederlo. Capisci anche che tuo figlio o tuo fratello non è l’unico a non aver telefonato dopo essere partito. Insieme alle altre famiglie chiedi allora alle autorità del tuo paese di informarsi, di capire se sono tutti in qualche carcere, speri che lo siano anche se temi che non vengano trattati bene. Ma le autorità non fanno nulla, non chiedono e non ti ascoltano, per mesi. Tu nel frattempo fai presidi, manifestazioni, parli con i rappresentanti di alcune associazioni, con i giornalisti, porti la foto di tuo figlio o di tuo fratello ovunque, ti affidi a ogni persona che viene dall’altro paese, le dai le foto, la data di nascita, le impronte digitali. Vuoi sapere. Ma non accade nulla e cominci a immaginare: potrebbe essere in una cella di isolamento, potrebbe essere stato arrestato come passeur, potrebbe essersi rivoltato nel centro di detenzione, potrebbe…. Potrebbe essere in Italia, ma forse a Malta, forse in Libia.
Immagini, tu? Per alcune e alcuni di noi non si tratta di immaginare perché è quello che ci è successo. Sono partiti dalla Tunisia con le barche e in molti non hanno più dato notizia di sé. Sono morti? Sono in carcere? Sono…?
Per saperlo chiediamo ora alle autorità italiane e tunisine di collaborare. Sarebbe molto semplice, perché in Tunisia le carte di identità sono con le impronte digitali e in Italia esistono i rilievi dattiloscopici dei migranti identificati o detenuti. Chiediamo, allora, che i parenti dei dispersi possano fare una domanda al Ministero degli esteri tunisino affinché fornisca le impronte digitali al Ministero degli interni italiano e a questo chiediamo di rispondere.
Immagini, tu? Se riesci a immaginare ti chiediamo di sostenere con una firma questo appello.

ELENCO DEL 01/03/2011
Ecco i nomi dei ragazzi dispersi in questa data:

Salah Loussifi Marwan Loussifi 20/03/85 El Haouarria
Najia Elaouini Anis Lakdhar 25 anni El Haouarria
Rabbeh El Hachnani Mehhdi Fdhili 31/03/90 El Haouarria
Naser Ben Ali El Sotani Bel Hassan Soltani 21/07/84 El Haouarria
Imed El Sotani Slim El Soltani 30 anni El Haouarria
Saida Kerrichi Hattab Elouardi 23 anni El Haouarria
Jameleddine Elmili Bechir Jameddine Elmili 10/08/87 El Haouarria
Fatma Elsraoui Ramzi Ben Saleh El Halouazi 28/09/85 El Haouarria



Bechir jamel eddine iben jamel eddine mili né le 11/08/2011



MAROUANE BEN SALAH WSIFI Né LE 20/03/1985 A TUNIS CIN 08593380 DEPARE LE 01/03/2011 A 22H EL HAOUARRIA AR LE 02/03/2011 A LINOSA

I dettagli della partenza:


Pratica dei tunisini scomparsi

Data di partenza: 01/03/2011 (sera)

Data di arrivo prevista: 02/03/2001

Porto di partenza: EL Haouarria

Nome della barca: CHAHIN 9230

Lunghezza: 6,20 m

Targa (TG)= TUINIS GOULET

PROPRIETARIO: ALAIA EL KABIR

C.I. TUNISINA N.0631447


NUMERO DI PERSONE A BORDO: 22

DESTINAZIONE: LINOSA

Anche in questo caso è stato documentato dai telegiornali il loro arrivo a Linosa, eppure non si sa ancora dove siano.
ELENCO DEL 14/03/2011
CONGNOME
NOME
PROVINCIA
D.NASCITA

C.IDEN
D.DI SCOMPARSA
1-Abbassi
El barouni
-------------
03/02/1977

08204546
14/03/2011
2-Abdelmaksoud
jihed
-------------
23/11/1989

08826241
14/03/2011
3-Abderraouf
Mohamed
----------
----------

---------
14/03/2011
4-Aliani
Atef
Ben arous
17/02/95

-----------
13/03/2011
5-Ayrai
Aymen
------------
11/04/92

-----------
14/03/2011
6-Ayari
Hatem
Tunis
05/07/84

07123795
14/03/2011
7-Ben Abdelkader
Ali
Sfax
24/06/86

08831620
14/03/2011
8-Ben Brick
Mohyeddine
Sfax
28/11/87

08862672
14/03/2011
9-Ben Ennasr
Zied
Sfax
08/12/82

08708486
14/03/2011
10-Ben Hassine
Amine
-------
04/03/89

-----
14/03/2011
11-Ben Sassi
Belhassen
Tunis
06/12/82

07083465
14/03/2011
12-Boughanmi
Walid
---------
06/08/81

04748548
14/03/2011
13-Brick
Nizar
Sfax
10/04/87

08845683
14/03/2011
14-Briki
Walid
-------
09/07/90

07168437
14/03/2011
15-Derbali
Walid
Sfax
0101/04/81

08184240
14/03/2011
16-El Abed
Mohamed Amine
Ben arous
30/12/91

09612414
14/03/2011
17- El Ghali
Ismail
Kasserine
17/06/83

08781527
14/03/2011
18-El ghizèoui
Marouane
-------
12/03/90

---------
14/03/2011
19-Errawafi
Mohamed
Tunis
03/10/91

05481351
14/03/2011
20-Ettoumi
Tarek
Kasserine
17/04/85

08566742
14/03/2011
21-Ghribi
Abdessalem
Tunis
29/04/90


14/03/2011
22-Hadj salem
Tarek
kasserine
11/10/1985

08784213
14/03/2011
23-Hamraoui
Makrem
Tunis
07/07/1985

-----------
14/03/2011
24-Hanfeoui
Hichem
Tunis
04/07/1984

08187419
14/03/2011
25-Hanhaoui
Riadh
Sfax
16/04/83

08559796
14/03/2011
26-Hassin
Abdelmajid

21/03/1979

08408684
14/03/2011
27-jamali
wael
--------
01/06/1988

09071341
14/03/2011
28- Jbali
Mohamed
Tunis
31/07/1985

07107280
14/03/2011
29-Moulhi
Noamen
--------
09/08/1983

------
14/03/2011
30-Msalmi
Bader eddin
--------
24/11/1981

08199363
14/03/2011
31-Nakkachi
Ahmed
Tunis
23/10/1985

07130680
14/03/2011
32-Nasri
Sami
Tunis
13/07/1988

07415454
14/03/2011
33-Omri
Nabil
kasserine
25/09/1982

08572229
14/03/2011
34-Salhi
Aymen
kasserine
17/06/1987

07124016
14/03/2011
35-Salhi
Hichem
Sfax
21/07/1980

08162888
14/03/2011
36-Tahri
Abdeljalil
Sfax
16/06/4987

08828832
14/03/2011
37-Ben abderaouf
Mohamed
---------
------------

-------------
-------------
38-Oualhezi
Ramzi
Tunis
-----------

04715459
14/03/2011

ELENCO DEL 29/03/2011
CONGNOME
NOME
PROVINCIA
D. NASCITA
C.IDEN
D. DI SCOMPARSA
1-Abdaoui
Mohamed
-----------
28/01/1969
---------
------------
2-Abou kacem
Moneam
----------
14/02/1986
----------
-----------
3-Abou kacem
Hichem
-----------
--------------
---------------
----------------
4-Abdali
Haithem
-------------
28/01/1989
----------------
29/03/2011
5-Abdali
walid
Kairouan
12/10/1985
------------
29/03/2011
6-Alaya
Fares
------------
10/06/1991
-------------
----------------
7-Ayari
Aymen
Tunis
15/03/1984
------------
29/03/2011
8-Ayari
Ali
Tunis
10/10/1987
08719374
29/03/2011
9-Ayari
Saber
--------
-------------
04837566
29/03/2011
10-Azzouz
Hamdi
---------
18/12/1987
------------
---------------
11-Barakat
Noureddine
----------
07/01/2011
----------------
----------------
12-Bahoumi
Majdi
------------
11/10/1991
-------------
---------------
13-Barhoumi
Wissem
------------
23/06/1996
--------------
--------------
14-Barouni
Mohamed Ali
------------
12/06/1988
--------------
30/03/2011
15-Bayadi
Lotfi
Sousse
15/01/1972
05511391
--------------
16-Belhadj Ettaleb
Mohamed
Tunis
17/06/1994
--------------
---------------
17-Belhassen
Mustapha
Tunis
18/11/1989
------------
29/03/2011
18-Belhassen
Ahmed
------------
18/11/1990
-------------
29/03/2011
19-Ben Amara
Tarek
Sousse
04/03/1982
-------------
29/03/2011
20-Ben Amara
Foued
----------
10/06/1986
---------------
-------------
21-Ben Attia Allah
Mohamed
Sfax
22/03/1987
--------------
29/03/2011
22-Ben Ayed
Hafedh
Sfax
26/06/1985
08190470
30/03/2011
23-Ben Dhafer
Jamel
------------
11/06/2011
------------
--------------
24-Ben Hadj Ahmed
Walid
Mahdia
04/05/1988
09385837
29/03/2011
25-Ben hadj Taleb
Mahmoud
Tunis
17/06/1994
----------------
29/03/2011
26-Ben Houaydi
Sassi
Sfax
20/03/1968
01333547
---------------
27-Ben housoucine
Amine
------------
04/03/1986
------------
----------------
28-Ben Ibrahim
Foued
Sfax
09/12/1982
07090887
29/03/2011
29-Ben Khadar
Omar
Tunis
20/03/1986
08706398
29/03/2011
30-Ben Lassoued
Lotfi
Tunis
24/06/1977
07049318
29/03/2011
31-Ben Nour
Mehrez
------------
---------
------------
------------
32-Ben othman
maher
------------
------------
------------
-------------
33-Ben sabeur
Khaled
Tunis
09/04/1984
------------
--------------
34-Ben Zahmoul
youssef
------------
28/09/1984
------------
-------------
35-Bouaich
Ezer
-------------
15/03/1993
-------------
-------------
36-Bouallag
Ward
-----------
-------------
-------------
-------------
37-Bouchrit
Nabil
------------
------------
------------
--------------
38-Boughanmi
Nabil
Tunis
05/12/1987
08744172
29/03/2011
39-Boughanmi
Tawfik
---------
05/12/1986
04837883
29/03/2011
40-Boulaayla
Achref
Tunis
04/02/1991
04837883
29/03/2011
41-Boulaayla
Mohamed
Tunis
07/04/1988
04837884
29/03/2011
42-Bouthouri
Maher
Tunis
11/09/2011
07140244
29/03/2011
43-Bouthouri
Ibrahim
Tunis
16/11/1992
----------
29/03/2011
44-Bouthouri
Mohamed
Tunis
10/12/1988
07165525
29/03/2011
45-Bouthouri
Mehrez
-------------
28/11/1989
07192686
29/03/2011
46-Bouthouri
Ali
-------------
10/01/2011
07176649
29/03/2011
47-Cherif
Haithem
Kairouan
02/11/1980
-------------
29/03/2011
48-Chermiti
Achref
Sfax
12/12/1985
11008597
30/03/2011
49-Cherni
Mohamed naceur
-------------
15/09/1980
08030321
29/03/2011
50-Cherni
Bilel
-------------
12/06/1988
13606501
29/03/2011
51-Cherni
Mohyeddin
------------
07/02/1980
08041973
29/03/2011
52-Cherni
Mohamed Dhieb
--------------
01/08/1985
08084224
29/03/2011
53-Cherni
Riadh
-------------
02/06/1985
-------------
30/03/2011
54-Daas
Mohamed hedi
------------
--------------
--------------
--------------
55-Dabbachi
Ali
Sfax
12/05/1984
08837741
29/03/2011
56-Dhaoui
Maher
Tunis
31/05/1987
07115516
29/03/2011
57-Dhifi
Ahmed
Sousse
14/04/1985
------------
29/03/2011
58-Dhouioui
Maher
-----------
22/02/1984
-----------
29/03/2011
59-Dhouiri
Maher
Sousse
22/02/1984
------------
29/03/2011
60-Echefi
Ahmed
---------
------------
------------
---------------
61-El Abidine
Ibrahim
-------------
------------
-----------------
29/03/2011
62-El Bourni
Mohamed Ali
Sfax
12/06/1988
------------
29/03/2011
63-El Garchi
Fourat
Tunis
22/01/1993
1475900
29/03/2011
64-El Ghanmi
Ahmed
Tunis
31/03/1993
------------
29/03/2011
65-Ghribi
Ramzi
Sfax
05/08/1990
-------------
29/03/2011
66-El Ghribi
Saber
Tunis
27/06/1989
------------
29/03/2011
67-El Hamdi
Mohamed Faouzi
----------
16/08/1971
------------
--------------
68-El Hamdi
Zied
Le Kef
27/09/1983
08061519
29/03/2011
69-El Hamdi
Mohsen
Le Kef
03/08/1987
08079428
29/03/2011
70-El Kouchi
Mohamed Ali
Sousse
26/02/1986
-------------
29/03/2011






























I dati fin qui riportati sono in continuo aggiornamento. Grazie al contatto quotidiano con i genitori tunisini ci vengono inoltrate in continuazione nuove segnalazioni.
L’arca
LAID ADEL
TINISINO LIBERO
PORTAVOCE DEI DIMENTICATI